RifLeggendo

L'autore racconta cosa c'è nel suo cuore e nella sua memoria, l'editore vende il racconto nel modo che gli sembra più adatto a quella storia o a quel pubblico, il lettore percepisce la storia secondo ciò che ha nel cuore e nella memoria. A volte lettore - editore - autore si incontrano per parlare del libro che non appartiene più a nessuno ma ha una vita sua. Mille riflessioni possono nascere dalla stessa lettura, uguali e contrastanti per questo le chiamo RifLetture che sono altro dalle recensioni. Chi recensisce giudica, io non sono all'altezza di giudicare ma sicuramente posso riflettere nelle letture: RifLeggendo condivido qui.

martedì 8 ottobre 2013

Nadia Fusini - Due volte la stessa carezza

Il mio incontro con questo libro `stato del tutto casuale. Lavoravo in un negozio al centro di Roma allora e qualcuno lo dimenticò sul divanetto. La mia rigidità mi portò ad aspettare 6 settimane che tornasse il proprietario, prima di portarmelo a casa e leggerlo e chissà che invece non fu dimenticato di proposito e forse un giorno lo restituirò alla strada. Uno strano libro. La prima volta che l'ho letto in realtà non ho capito nulla e ho concluso che non era un bel libro "e poi chi è questa Nadia Fusini" mi domandavo. Ma già se ti domandi qualcosa, il libro è un buon libro! Dopo qualche anno il libro cadde dalla libreria e mi colpì sul piede, lo guardai e dissi "e va bene, provo a rileggerti ma non ti prometto che arriverò alla fine, non mi piaci". Arrivai fino alla fine! Mi viene da dire "Nadia Fusini scrive bene" e poi penso 'certo se Nadia Fusini leggesse questa cosa nel mio piccolissimo blog, scritta da me che non sono nessuno direbbe che sono una pazza egocentrica presuntuosa' eppure quelle sono le parole che mi vengono in mente. Scrive in modo chiaro e anche quando la frase è complessa e si allarga a macchia d'olio in una lunga descrizione, è facile, comprensibile e accattivante. Ora dopo  16 anni (ebbene si ho trovato il libro al centro di Roma nel 1997) uso leggere le prime pagine di questo libro (quando mi riesce tutto) ai ragazzi ai quali impartisco lezioni di italiano, addirittura online. Quanti cambiamenti da allora, per i libri, per le relazioni, per la tecnologia ... quante cose sono cambiate! Ma il libro c'è ancora, in una forma p nell'altra, ed è bello leggerlo. Non mi permetto di dire che è piacevole leggerlo perché è una storia molto particolare, una storia che tocca un argomento che possiamo definire edipico, incestuoso e se per qualcuno può essere leggero per altri può essere davvero pesante. Non dico che è piacevole, dunque, per non offendere nessuno ma posso dire che è una bella lettura.
[citazione]
Fu nell'estate dei miei sedici anni che nella casa al mare il tempo parve davvero fermarsi in una sospesa inversione, che regalò a me e allo zio l'emozione allucinata di un presente che scorreva ordinandosi nelle figure che lo avevano anticipato, disponendosi con sensato rispetto nelle forme già predisposte ad accoglierlo. "Non ho che il tempo che ho già speso", ripeteva lo zio. "Il miracolo è che con te esso ritorna. Se fossi credente, penserei che è proprio un miracolo, una specie di secondo avvento, una grazia che mi è concessa, una seconda chance." // Io non capivo perfettamente quelle parole; ne intendevo però il senso segreto, ne raccoglievo l'emozione - che era di gioia, perché lo zio, era chiaro, godeva di questa seconda volta che il destino gli regalava.
Queste parole dicono tutto e niente ma il libro va letto per capire dove arrivano.  Un'altra cosa che mi piace molto di questa autrice è la descrizione che lei fa del tempo. Il tempo, un concetto che mi affascina da sempre e più ne parlo, più ne leggo e più mi affascina. Questa idea che io ho che il tempo in realtà non esiste, usiamo l'orologio per descrivere il tempo ma come si può pensare di descrivere il tempo? Mio fratello mi diceva sempre "Butta via l'orologio e vedrai che saprai sempre quando arriva il momento giusto. Chiedi l'ora a qualcuno e magari scambi due parole, dagli sconosciuti c'è tanto da imparare. Butti l'orologio e smetti di correre oppure corri ma inseguendo qualcosa e non il tempo. Non si può prendere il tempo" e mi sono sempre chiesta cosa mi diceva. Mi diceva che il tempo non esiste e la narrativa è fantastica perché lo dimostra. Il tempo è un movimento nello spazio e la narrativa lo può fermare o lo può allungare, rallentare o accelerare, leggete qua che descrizione del tempo che fa l'autrice proprio a inizio storia:
[citazione]
L'estate per me non era un tempo, era piuttosto uno spazio aperto, stupefatto. O se era una stagione, era immobile, sprofondata in sé nell'illusione di una durata che non sarebbe finita mai. Il tempo non passava, ma si accumulava in giorni tutti uguali, sconfinati, senza orizzonti, e un sentimento di evasione ne nasceva, che non c'entrava con la libertà - era semplicemente un mancare a tutto, non rispondere di niente, a nessuno.
L'immobilità di questo spazio ferma il tempo, che per la protagonista del romanzo non esiste più. Uno spazio senza tempo come questo ci richiama alla mente la noia, il vuoto e la voglia di ricominciare a muoverci nello spazio affinché il tempo trascorra e non sia morto.  Una cosa che invece mi piace meno di questa autrice, ma anche in Proust (mi permetto ma è così per me) sono le descrizioni un po' lunghe. Frasi descrittive lunghe che ti fanno tirare il collo per poi in mezza riga, farti rilassare. Un modo per dare movimento alla lettura però io lo trovo in generale un modo troppo tecnico, che funziona nel dare movimento alla lettura ma che emotivamente di solito rimane vuoto, almeno per me. Comunque per farvi capire cosa intendo vi riporto l'ultima citazione:
[citazione]
Nel recinto di quella casa di pietra, col giardino affacciato sul mare, tra rocce a picco che difendevano un'insenatura naturale, guardata da due grandi scogli all'entrata, per me dimorava l'estate.
A volte faccio dei video con delle letture per diversi motivi che non sto qui a spiegare ma vi regalo il video in cui leggo proprio Nadia Fusini e buona lettura. Silvia legge Due volte la stessa carezza di Nadia Fusini

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